BOLIVIA
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Il Nostro Itinerario

 

 

 

 

 

 

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Paese senza sbocco sul mare, la Bolivia è considerato il Tibet delle Americhe - il territorio più alto e isolato di tutte le repubbliche latino-americane. è anche il paese che meglio conserva la cultura tradizionale, con oltre il 50% della popolazione che ancora ne osserva i valori e le credenze. La Bolivia è uno dei paesi più poveri dell'America Latina, ma le sue colorite culture indigene, i suoi paesaggi andini mozzafiato e i resti di misteriose antiche civiltà la rendono la più ricca ed emozionante destinazione per i viaggiatori avventurosi ed indipendenti.

La Bolivia non è un paese caro. Chi viaggia con pochi soldi calcoli di spendere circa US$15 al giorno; mentre chi sceglie alberghi più comodi e mangia al ristorante non spenderà molto più di US$20-30 al giorno. Per vivere con tutti i comfort si spendono più di US$35 (e si potrà facilmente raggiungere le cifra di US$150). Di norma la miglior valuta da portare è il dollaro americano, che è la sola valuta straniera accettata in tutta la Bolivia. La moneta dei paesi confinanti può essere cambiata nelle zone di frontiera e in alcune casas de cambio di La Paz. Tutte le casas de cambio cambiano i dollari in contanti e alcune anche i travellers' check. Spesso la valuta si può anche cambiare in agenzie di viaggi, gioiellerie, negozi di elettrodomestici e farmacie. Quando cambiate chiedete banconote di piccolo taglio perchè ci sono sempre difficoltà con i resti. Nelle città più grandi si possono usare le carte di credito.

Visto:
le normative cambiano spesso, ma attualmente i cittadini italiani possono rimanere nel paese per 90 giorni a scopo di turismo senza bisogno del visto. La durata del soggiorno può comunque essere prolungata rivolgendosi agli uffici per l'immigrazione presenti nelle principali città. Tutti i viaggiatori devono presentare un certificato di vaccinazione contro la febbre gialla
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LA BOLIVIA OGGI

Prima di continuare il viaggio verso La Paz voglio precisare: Oggi la situazione in Bolivia e in quasi tutta l’America Latina è molto cambiata e sta cambiando in modo radicale.
La Bolivia è una terra di contrasti, profondi contrasti geografici, sociali, culturali, economici e politici. Gruppi etnici profondamente diversi convivono in un territorio che congloba le vette andine e gli altipiani più alti del continente, così come foreste tropicali e grandi estensioni desertiche. Un caleidoscopio di diversi immaginari, scenari e colori che con forme e significati diversi si riconoscono e convivono sotto l’insegna della bandiera tricolore rossa, gialla e verde. A dispetto dell’enorme ricchezza di risorse naturali, il 65% della popolazione (principalmente indigena) vive sotto la soglia di povertà (Fonte: Banca Mondiale). Le mobilitazioni sociali sorte a partire dagli anni ‘90 per denunciare le disuguaglianze etniche sono state alla base del processo di cambiamento politico in atto nel Paese che ha portato all’elezione del primo Presidente indigeno dell’America Latina (Morales) e all’approvazione di una nuova Costituzione che tutela i diritti delle popolazioni originarie e i modelli tradizionali di organizzazione sociale e di gestione del territorio.
Una cosa che tengo a sottolineare è che La Bolivia è uno dei pochi Paesi al mondo ad aver incluso il riconoscimento del diritto all’acqua nella propria Costituzione e ad aver istituito uno specifico Ministero per guidarne la concretizzazione. Tra le mobilitazioni più significative alla base di queste conquiste politiche, la più nota è certamente la “Guerra della Acqua” del 2000, grazie alla quale la popolazione di Cochabamba è riuscita a ripubblicizzare il servizio idrico e a far cadere il Governo corrotto che aveva svenduto l’acqua alle multinazionali.
La crescente sensibilità delle istituzioni verso questo tema ha portato il Governo a farsi promotore di una Risoluzione per il Diritto Umano all’Acqua approvata dall’ONU nel luglio 2010. Ma nonostante i progressi ottenuti sul fronte normativo e politico, la situazione idrica in Bolivia resta disomogenea e rispecchia le differenze geografiche che caratterizzano il paese. Secondo il Rapporto Mondiale sull’Acqua redatto dall’UNESCO (2003), la Bolivia occupa il 16° posto su 180 paesi, per quanto riguarda la disponibilità di risorse idriche ed il 67° su 122 paesi per quanto riguarda la qualità e l’accesso per la popolazione
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poeta
Jaime Saenz


Jaime Saenz e la solitudine del mondo boliviano
Dai bassifondi di La Paz, a vent'anni dalla morte,
Riavvivare la memoria di un mito della letteratura latinoamericana

Jaime Saenz (La Paz 1921-1986), voce inconfondibile della Bolivia andina, trascorse l'intera esistenza a La Paz, da cui si allontanò soltanto per un viaggio in Germania nel 1938. Anticonformista e senza professione, preferì i bassifondi della città indigena e meticcia ai circoli letterari ufficiali. Outsider della letteratura latinoamericana, mito per le giovani generazioni boliviane, poète maudit, aparapita e stregone. Ha pubblicato: El escalpelo (1955), Muerte por el tacto (1957), Aniversario de una visión (1960), Visitante profundo (1964), El frío (assieme a Muerte por el tacto e Aniversario de una visión, 1967), Recorrer esta distancia (1973), Obra poética (1975), Brickner e Las tinieblas (1978), Imágenes paceñas (1979), Felipe Delgado (1979), Al pasar un cometa (1982), La noche (1984), Los cuartos (1985). In Italia è stata tradotta la sua raccolta di versi Percorrere questa distanza (Crocetti Editore, 2000, collana Lèkythos 30). "Felipe Delgado, Crocetti Editore 2001, collana Cosmos diretta da Martha Canfield. Pubblicazioni postume: Vidas y muertes (1986), La piedra imán (1989), Los papeles de Narciso Lima-Achá (1991), Obras inéditas (1996), Recorrer esta distancia, Bruckner e Las tinieblas (1996)

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