marchio MAROCCO 2008
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Mamma mia! La sveglia inesorabilmente suona all'ora stabilita, ma che bello!!! sentirla quando si deve partire.
L'aereo si alza, le nuvole ci avvolgono, ancora più in su ed ecco apparire il sole. Le cime delle montagne innevate ci accompagnano, mentre la mente vola ed è libera di sognare, di viaggiare, pronti ad ospitare visioni, suoni, sensazioni, luoghi persone. pronti ad essere proiettati in un'altra realtà.
Certo il viaggio diventa spesso la ricerca di se stessi. Il viaggio è il cibo dell'animo della mente, per aprirsi agli altri, capire che l'uomo ha bisogno dell'uomo.

 

 

 

il nostro Itinerario  


Marrakech - Ourzazate km 170

Ourzazate - Zagora Km. 160 c.a

Zagora -Ourzazate

Ourzazate - Agadir km 370

Agadir - Essauria Km 180

Essauria - Marrakech 17

Documenti
Per l'ingresso in Marocco è sufficiente la carta d'identità valida per l'espatrio presentando il voucher di prenotazione dei servizi alberghieri. Per i ragazzi di età inferiore ai 15 anni non è valida la carta bianca, ma è necessario avere il proprio
passaporto o l'iscrizione sul passaporto dei genitori

Valuta
La moneta locale è il dirham (€ 0,09). La valuta marocchina non può essere importata nè esportata, si consiglia pertanto di conservare le ricevute di cambio necessarie per la riconversione alla partenza. Le principali carte di credito sono accettate nella maggior parte degli esercizi più importanti (alberghi, ristoranti e molti negozi).

Lingua
La lingua ufficiale è l'arabo, ma francese e inglese sono compresi e parlati nelle zone turistiche. All'interno del paese si parlano diversi dialetti berberi.

Il Marocco paese straordinario, descriverlo ? vuol dire impossibile.
Quindi poche righe qualche foto il resto resterà dentro di me.
Il Marocco è il paese musulmano più vicino all'occidente, è il paese della grande fuga per un'intera generazione di giovani negli anni 70 e 80. Il paese dei misteri degli intrighi che spesso abbiamo visto in vari film .
Marocco è un paese che risulta tra i più interessanti per il contrasto tra la spinta decisa verso il nuovo e i retaggi della tradizione. Il Marocco inoltre oggi appare come un paese che può costituire una sorta di ponte tra mondo arabo e quello occidentale, un luogo dove il confronto può esprimersi in termini non aspri ma di dialogo, è anche il paese che presenta maggiore varietà, ricchezza di contrasti e contraddizioni
Il nostro viaggio (Io e Lidia mia compagna) ha inizio a Marrakech, la città rossa, denominata "La Perla del Sud", con i suoi monumenti ornati di stucchi, mosaici e marmi, testimonia la ricchezza del suo passato di capitale imperiale dell'XI secolo. Abbiamo visitato le Tombe Saadiane, la Medrasa ben Youssef (la antica scuola coranica dalla splendida architettura araba) il palazzo el-Badi e la piazza Jema'a al-Fna (letteralmente la piazza dei morti), senza dubbio la più famosa del nord Africa.
Quando arriviamo è mattina e ancora ha un'aria anonima, ma tempo quattro cinque ore e cambiano i colori, lo scenario e perfino il nostro atteggiamento mentale. Questa piazza fa di Marrakech una città unica al mondo, non credo, infatti, ci sia un posto così animato, sempre, ogni giorno senza che ci sia una festa o una fiera. Si sta ore sulle terrazze dei bar che sovrastano la piazza a guardare questo gran movimento. La piazza è piena di strani personaggi, (attenzione anche abili borseggiatori) incantatori di serpenti, ammaestratori di scimmie, giocolieri, cartomanti, venditori, cantanti. All'imbrunire ecco!, lo spettacolo ha inizio, la piazza si riempie, arrivano tutti, ricchi, poveri, ciechi e vedenti, malati e persone sanissime, donne gravide, uomini d'affari e adolescenti scatenati che adora i cybercafè e i cellulari, il consumismo..,.Si riempie di banchetti per cenare (noi l'abbiamo fatto due volte ), cucinano di tutto dalla carne alle lumache e un fumo bianco invade la piazza, che si riempie ancor di più di suoni, colori, odori, insomma un posto fantastico. La piazza diventa un teatro dove tutti siamo attori. La piazza Jamaa el- Fna non è dei turisti che l'affollano, ma dei cantastorie che puntualmente ogni sera, tornano in scena con i loro infiniti racconti. Un patrimonio "orale e immateriale dell'umanità", come l'ha definito l'Unesco, prezioso e fragilissimo.

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